Gli studenti siciliani delle scuole di ogni ordine e grado torneranno in classe domani. Nessun ulteriore rinvio, dunque, dopo quello che aveva fatto slittare di tre giorni il rientro dalle vacanze natalizie.
La decisione, comunicata dall’assessore regionale all’Istruzione Lagalla, è arrivata dopo una riunione di oltre tre ore, alla quale hanno preso parte il Direttore USR ed i rappresentanti dell’Assessorato ai trasporti e alla Sanità, il Coordinatore del CTS Regionale e dell’Ufficio di Presidenza della regione Siciliana.
Adesso i sindaci dei comuni siciliani in zona arancione, dopo aver consultato le rispettive Asp, sono pronti ad emettere ordinanze per la chiusura delle scuole e per disporre la DAD, come fatto – già ieri – dal primo cittadino di Priolo (SR) Pippo Gianni.
Si riunisce l’Anci Sicilia: pioggia di ordinanze di chiusura?
Dubbi e perplessità degli amministratori locali sono espressi, sopratutto, da Anci Sicilia, che sotto la guida del presidente Orlando, si è riunita virtualmente per analizzare la situazione.
La tendenza emersa dal vertice in videoconferenza, sarebbe quella di firmare ordinanze ad hoc, anche nei comuni dove vigono minori restrizioni, di fronte a circostanze di necessità dovuta all’insorgenza di focolai o al rischio estremamente elevato di diffusione del virus nella popolazione scolastica, ai sensi dell’articolo 50 del Testo unico enti locali.
I sindacati non ci stanno
Da registrare la posizione critica dei sindacati, che non condividono la decisione del governo regionale.
Adriano Rizza, segretario regionale Flc Cgil afferma: “Tornare a scuola già domani è un gravissimo errore. È assurdo sperare di diventare zona arancione o rossa per tenere chiuse le scuole. Ciò vuol dire auspicare un incremento delle degenze in terapia intensiva. Non lo diciamo solo noi che bisogna ritardare il ritorno a scuola – prosegue Rizza – ma anche la comunità scientifica, nonché autorevoli esperti come lo stesso consulente del Ministero della salute, il professor Ricciardi. È giunto il momento che il governo nazionale si assuma le responsabilità che gli competono e faccia un mea culpa rispetto a tutto quello che non è stato fatto. Le promesse sui tamponi gratuiti e sulla fornitura di mascherine ffp2, tra l’altro solo in casi particolari, sappiamo con certezza che saranno difficilmente realizzabili”.
Gli fa eco Francesca Bellia, segretario generale di Cisl Scuola Sicilia, che evidenzia quelle che ritiene le criticità pù importanti: “Si va verso la ripresa in presenza a partire da domani, questo l’orientamento dell’assessore regionale Lagalla a conclusione dell’incontro, nonostante le preoccupazioni avanzate da più parti e condivise dalla nostra organizzazione sindacale, il perimetro normativo attualmente in vigore non consente l’attivazione generalizzata della DAD esclusivamente per la nostra regione. Resta di fondamentale valenza avere piena contezza dei dati reali e aggiornati dell’andamento epidemiologico”.
“Riteniamo – aggiunge – assolutamente necessario rendere più veloci i tempi del tracciamento anche attraverso la dislocazione, in alcune scuole polo, di presidi sanitari territoriali che possano semplificare e snellire le procedure di gestione dei contatti a livello scolastico. Diventa indispensabile la pronta e veloce attivazione delle USCA. Ribadiamo la necessità di garantire una adeguata e tempestiva fornitura delle mascherine FFP2 per tutto il personale. L’ultimo monitoraggio richiesto alle scuole non tiene per esempio conto del potenziale fabbisogno di tali dispositivi di protezione per gli alunni della secondaria di primo e secondo grado, nel caso di una positività in classe. Manca pertanto la possibilità per i dirigenti scolastici di indicare anche solo una stima di tale fabbisogno”.